Dieci dodici anni fa il FUORISALONE si svolgeva nel pantano della ex fabbrica Riva o Cappellini in zona TORTONA SAVONA e non mettevano nè i tappeti rossi nè l'erbetta posticcia nè assi di legno per guadare le pozzanghere, non c'erano gli aperitivi, e nemmeno le porzioncine monodose di mousse al sedano o risottini, c'erano i pezzi da vedere. Adesso sono tutti ubriachi e se le iniziative si motiplicano fino ad arrivare al capo opposto della città creando un indotto economicamente felice per alloggio ristorazione attorno ai siti di esposizione come ex officine, opifici, cortili e giardini interni…, si moltiplica la disattenzione verso il prodotto. In un famoso teatro si è svolto un concerto sponsorizzato da un famoso marchio: di fronte ai musicisti e alla vocalist (pregevoli) c'era un decimo degli invitati, gli altri erano nei corridoi e nel foyer a bere o negli esterni a fumare. La zona clou TORTONA SAVONA è sempre più snob e inaccessibile in occasione degli eventi. Ci si intrufola a fatica insomma. La sicurezza lavora troppo. Quotazioni di uno spazio? Da 2000 euro al giorno in su.
Ma per me Milano d'aprile è l'abbinamento COMPLEANNO e FUORISALONE dove bisogna scovare il buono: è una sfida.
aprile 14, 2011 alle 2:22 pm |
hanno chiesto ai giapponesi di ridurre i consumi di elettricità del 20% hanno prontamente aderito anche se sono preoccupati per il condizionamento e per la stufatrice del riso che usano abbondantemente.
qui potremmo rinunciare ai bicchierini le posatine e i piattini del fuorisalone
aprile 14, 2011 alle 3:22 pm |
e poi la birra bevuta direttamente dalla bottiglietta di vetro è molto più buona.
(purtroppo invece per bere direttamente da una bottiglia di vino bisogna poi girare con in mano la bottiglia da un litro in mezzo a ragazze e ragazzi eleganti.
e si rischia di non essere altrettanto trendy…)