Uma Thurman formato italico, stesso ovale, sui 28, sta seduta di fronte a me. Ha le cuffiette bianche e armeggia con l’i-phone sorridente. L’altra rossa più foncé capelli lunghi e folti leggermente ritorti visetto scarno è a lato. Ha le cuffiette bianche e tiene in mano l’i-phone senza armeggiare. Uma mi presta lo specchietto con gli ombretti senza che io avessi formulato per esteso la domanda, per completare la riga nera che mi stavo stendendo riflessa sul finestrino: ”Per caso hai uno…” ”Sì!”
”Sono bellissimi! Lucidissimi e morbidi.” Uma se ne intende. ”E tanti!” Mi fa cenno ai suoi che non la soddisfano. ”Ma dài… hai una frangetta bella gonfia, invece.” E la faccio felice: sulla frangetta è d’accordo. Poi le indico l’esemplare alla sua sinistra a un metro di distanza oltre il corridoio. Ci intendiamo a gesti. ”Quelli sono naturali!” sentenzia lei. Il rosso della scarna è sconvolgentemente bello, intenso come si vede raramente.
Torno alla lettura de L’ambiguo malanno.
Tag: capelli rossi, desenzano, eva cantarella, simmetrie, specchi, uma thurman
febbraio 12, 2014 alle 9:43 am |
Trovo che poche cose siano meravigliosamente affascinanti come le rosse naturali – Paolazan, ma tu sempre in giro sei 🙂
febbraio 12, 2014 alle 9:53 am |
Sempre stupende attrici incontri.
Con me una volta Alba Rohrwacher al nº 11.
febbraio 13, 2014 alle 3:09 pm |
inconsapevolmente l’orsopolaregentileededucato ha in qualche modo risposto a Ju!