La mia vicina ha un cancello verde. Le colonne portanti si stanno allontanando e le due parti non coincidendo più sono tenute insieme da una stringa. Le auto sono parcheggiate in ordine in giardino. Le chiavi sono inserite nella serratura ma suono e in tre secondi apre. Vieni! C’è Chernobyl. Ah.
È tratto dalla Preghiera di Svetlana Aleksievic.
In poche settimane sono morte centinaia di persone irradiate: vigili del fuoco, addetti alla manutenzione della centrale, tecnici. Il fumettone TV ti fa vedere le facce rosse, la morte rapida.
Ma, qualcuno sostiene: se non si passa al nucleare, si muore di CO2 e di cambiamenti climatici, ormai avanzati, in questo Antropocene. CO2 di cui le attività umane sono la fonte, il “rubinetto” che non si chiude.
Allora, uno sceneggiato può incidere sulle coscienze; una serie TV può essere istruttiva e modificare la concezione e gli stili di vita. Solo se, al dilà delle emozioni, si accende la lampadina del nesso causa-effetto.
A Salvini, che non si scompone mai, chiediamo di rispondere alla domanda: non credi che salvaguardando l’ambiente, riportandolo a una condizione di equilibrio (tale da comprendere la nostra specie) che permetta di continuare, non più nella misura smodata e sconsiderata che privilegia pochi, di vivere nel benessere, vero e frugale (alla maniera dei padri scesi dalle valli dopo l’ultima glaciazione verso la pianura del grande fiume), per tutti?
Sennò, il nuovo equilibrio che si stabilirà sulla Terra, ci escluderà.
Vuole essere la compagine dei politici attuali artefice dell’Apocalisse?
Si è già accomodata.
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