
Domenica scorsa, appena tre giorni fa, due individui entravano in una chiesetta di campagna solo per curiosare. Si poteva presumere una funzione in corso, visti il giorno di precetto e l’orario, ma prevaleva il desiderio di annusare il silenzio, l’atmosfera di raccoglimento, scoprire qualche opera d’arte rilevante, tipo madonnaconbambino o lannunciazione ma anche unasantaritadolente o unsacrocuoresanguinante … vedere oscillare le fiammelle delle candele al solo passaggio… ascoltare il riverbero della voce, di un canone improvvisato…
Un tonfo tremendo interrompeva la concentrazione dell’officiante e dei fedeli, a causa di un tavolino, ricoperto con una dozzinale tovaglietta di generico pizzo, scaraventato in terra per aver distrattamente aperto la porta centrale, non chiusa per sicurezza, ma tenuta sommariamente accostata dal tavolino medesimo. Di lato, a destra o sinistra si doveva entrare, lo sanno anche i bambini! Tutti si ricomponevano rapidamente. La donna ammaestratrice degli stessi faceva leggere loro una lista di buone intenzioni. Poi attaccava con la chitarra dovetroveremotuttoilpanepersfamaretaaaaantagenteeeeee.
Uno dei due intrusi, lei, compunta, pensava guardando l’altare: Ohcccheccarinoc’èbingobongochedicemessa!