Archive for the ‘lettura’ Category
SHIM SHAM A BIDDEROSA
Mag 3, 2018MODA MARE CHE MUORE (zombie in tema)
febbraio 27, 2018Grazie a Giorgio C. fotoreporter, che mi ha aperto un varco; simpatico lo stilista di Faenza che porta la mamma al seguito e fa sfilare la cugina con il cappottone imbottito dorato; spontaneo il mio vicino di posto che temeva di farsi prendere dal ritmo della musica e dimenticare di scattare… l’anziana buyer ben figurava ed io che ho scelto due capi della mia collezione autunno-inverno 1980-2001 non sfiguravo: maglieria made in Japan sotto e made in Italy (buyer Marisa Magni) sopra. Occhiali: Ferragamo.
Sfilata vintage open air con le amiche di tutte le taglie, coming soon.
RAZZISTA DELLA DOMENICA
febbraio 7, 2018Domenica scorsa, appena tre giorni fa, due individui entravano in una chiesetta di campagna solo per curiosare. Si poteva presumere una funzione in corso, visti il giorno di precetto e l’orario, ma prevaleva il desiderio di annusare il silenzio, l’atmosfera di raccoglimento, scoprire qualche opera d’arte rilevante, tipo madonnaconbambino o lannunciazione ma anche unasantaritadolente o unsacrocuoresanguinante … vedere oscillare le fiammelle delle candele al solo passaggio… ascoltare il riverbero della voce, di un canone improvvisato…
Un tonfo tremendo interrompeva la concentrazione dell’officiante e dei fedeli, a causa di un tavolino, ricoperto con una dozzinale tovaglietta di generico pizzo, scaraventato in terra per aver distrattamente aperto la porta centrale, non chiusa per sicurezza, ma tenuta sommariamente accostata dal tavolino medesimo. Di lato, a destra o sinistra si doveva entrare, lo sanno anche i bambini! Tutti si ricomponevano rapidamente. La donna ammaestratrice degli stessi faceva leggere loro una lista di buone intenzioni. Poi attaccava con la chitarra dovetroveremotuttoilpanepersfamaretaaaaantagenteeeeee.
Uno dei due intrusi, lei, compunta, pensava guardando l’altare: Ohcccheccarinoc’èbingobongochedicemessa!
LA MELETTA
febbraio 1, 2018C’era una volta un barbiere che per distendere la guancia dei clienti usava un piccolo pomo. Lo faceva introdurre in bocca, sotto la guancia. Al termine del lavoro, lo sbarbato di fresco risputava la meletta intera che veniva lavata e data al cliente successivo. L’ultimo della giornata se la poteva mangiare.
Erano passati forse trentacinque minuti dal momento in cui per radio l’edificante storia minuta era stata raccontata e, davanti al mercato, una piccola mela rotolava in una pozzanghera, al semaforo, dopo essere sfuggita da una sporta piena.
ARKIVIO 17 MOLTO PARZIALE
dicembre 20, 2017GAS
dicembre 2, 2017
SANTA PASQUALINA PROTETTRICE DEI VIZIOSI LETTORI DI POESIA
novembre 9, 2017Santa Pasqualina Deriu
ANTROPOLOGIA AMICA
settembre 15, 2017Cara Paola, quanto tempo mi concedi? Ho scritto una volta cinque poesie (...) sull'invidia che mi sento addosso non lontano da me, ma in famiglia. L'ho fatto per stemperare il dolore , ma mi rendo conto che sono feroci e troppo scoperte. Magari ci penso se c'è tempo. Non so pensarne altri di vizi: accidia? Semmai il contrario; ira? poco; lussuria? magari; avarizia? no; forse posso meditare sulla GOLA, novella Ciacco. Però per Dante la gola è uno dei vizi più spregevoli perché è collegato alla Cupidigia, all'avidità (la lupa) che è uno dei peccati peggiori. La mia gola mi fa andare solo su di peso. Superbia? No, semmai sparisco per modestia: solo dopo l'analisi ho cominciato un po' a "essere". Ripenserò all'invidia su di me perché mi fa uscire dai binari dei miei progetti di vita. Comunque grazie per avermi fatto pensare a questo tema. Spero che tu abbia scritto cose molto belle e giocose perché io ti apprezzo molto per questo, non trascurare questa vena. E appena avrai pronto un libro potrò farti una bella recensione. Forse non ci siamo sentite dopo il mio viaggio a ... (è stato molto bello, ti racconterò). Lunedì devo partire per ... per occuparmi di ... e starò lì un mese. Tornerò per votare alle primarie, per ... , naturalmente, ti manderò la sua mozione così ne sei informata. Dimmi se ho qualche giorno altrimenti, se sei già in macchina, sarà per la prossima volta.
Presto avrò un nipotino.
Ho dato la mia disponibilità, ben sapendo che questo limiterà la mia attuale libertà; da qui partono le mie considerazioni per non “perdere” il mio mondo affettivo, gli amici, l’amore…
Per una persona “normale”, non ci sarebbe nulla di strano: mattino da “nonna” e pomeriggio e sera da “uomo libero”. Non per me. Insonnia, aritmie e ansia mi costringono a delle scelte, ben sapendo che non riesco a essere attiva come vorrei su più livelli.
M. sta avendo un declino psicofisico preoccupante che lo rinchiude sempre più nel suo autismo da “orso bianco” e vorrei aiutarlo.
Passato il tempo delle esclusive, sto quindi elaborando un modus vivendi che metta in primo piano sentimenti che non voglio anestetizzare, senza tralasciare le mie responsabilità. Un’ottica di inclusione delle persone, invece che di esclusione, per tenere insieme tutti i miei pezzi, un “colligite fragmenta” suggerirebbe l’amica C. Un progetto utopistico che spera in una condivisione. Come realizzarlo, lo scoprirò cammin facedo… I “commensali” a questo tavolo sono la variabile, e non è detto che io trovi corrispondenza. Il concetto di “o” ….”o” è imperante, nessuno vuole condividere, a costo di rimanere solo. Un “condominio di cuori infranti”… Ne “La forza del carattere”, Hillman scrive: “Da vecchi, diventati noi stessi esemplari di unicità, cerchiamo compagni che siano a loro modo strambi come noi lo siamo a modo nostro. Abitudini quotidiane simili, esperienze passate affini, sintomi analoghi, ambiente sociale in comune non sono abbastanza confortanti. Il piacere, l’amore ce lo danno i compagni di unicità. La strana coppia: un coppia di originali.
Non sono così ingenua da pensare che tutto ciò sia facile: per me è una sfida, ne va della mia sopravvivenza psichica e affettiva.