Posts Tagged ‘ricerca di senso’
dicembre 30, 2010
LO ZIO DI ROMA
Precisazione. La lista del post precedente non ha grandi pretese di per sé. Sembrerà disarticolata. Ma vuole essere una testimonianza di presenza, come un’impronta di piede sulla sabbia, ben consapevole della sua effimera consistenza.
Non è un consuntivo. Non è un inventario.
Bensì una piccola serie di rigurgiti della memoria, in relazione alle immagini presenti. Concatenate.
Come nel film della vita, nella sua unicità, seppur banale.
Sono quadretti incorniciati.
A proposito, vedi quanto calata nella realtà tangibile sono, ho il fermo proposito
di cambiare la cornice alla tavoletta coi fiori ad olio della zia, per valorizzarli meglio, perché sono splendidi e si meritano un contorno unico e non in serie realizzato da mani esperte di artigiano, come il mio di via Cerano.
E la cambierò.
Non passano inosservate certe notizie.
Ho come l’impressione che se non seguo, non accada nulla. Poi quando decido di accendere la radio, ecco che l’informazione è servita.
O la telenovela è così solerte che ti riassume sempre i fatti. Perciò non ti puoi perdere alcunché.
La notizia ti assomiglia, ti vuole, e diventa tua.
Questa. In Giappone, una fiorente azienda con un migliaio di dipendenti, propone servizi specializzati
di abili guastatori.
Assoldi l’attore e questo ti fa fuori moralmente la persona da eliminare.
Vuoi licenziare un dipendente scomodo che però è produttivo e irreprensibile?
Bene. Il guastatore di professione gli verrà affiancato, lo provocherà e lo esaspererà fino ad ottenere
l’effetto desiderato.
Vuoi divorziare? Bene. Il guastatore-amante insidierà tua moglie e ti porterà le prove dell’adulterio.
Del committente nessuno farà parola, garantito.
Il Giappone è sempre più avanti, anche in prossimità del baratro. Il paese della forma e dell’onorabilità ossessiva.
Un paese profondamente infelice, lo tratteggia senza incertezze la penna di Amelie Nothomb.
Qualche riflessione anche su di noi, in questo paese (ex) giardino d’europa, così è definito tuttora nei sussidiari in lingua araba.
In un articolo di oggi Galli della Loggia riferisce di un paese anestetizzato, intristito, fermo,
psicologicamente bloccato, inerte. Quale giardino?
Non è nè verde né fiorito, né prolifico di idee.
Un pantano a rischio di frana. Una conurbazione unica di centri commerciali e capannoni inutilizzati.
Fermassimo il consumo di suolo, la cementificazione, ritroveremmo un angolo di pace in cui coltivarci.
In Nigeria c’è stato un grave sversamento di materiali radioattivi nei pressi di una miniera di uranio.
Il fatto è stato praticamente taciuto.
Altre sono le armi di distrazione di massa.
Per uccidere la storia.
Che c’entra lo zio di Roma?
Era un tizio pagato dai parenti degli sposi che compariva ai matrimoni di Napoli.
Per dare lustro all’evento.
Blanda mistificazione. Ma il principio non è salvo.
Siamo tutti nipoti di quello zio.
E nessuno denuncia l’imbroglio.
Nella patetica illusione di ottenere un giorno un pezzo di improbabile eredità.
Tag:abusivismo, ambiente, nigeria, politica, politica delle risorse ambiental, radioattività, realtà locali, resistenza, respiro, ricatto ecologico, ricerca, ricerca di senso, roma, salvezza, scetticismo, soprusi, uranio
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dicembre 10, 2010

Questa politica anestetizza, la mentalità mafiosa permea. I giovani non sanno cosa sia il merito, ma hanno capito benissimo che avere le 'conoscenze giuste' permette di andare avanti, di avere un posto di lavoro, come di entrare nella lista dei candidati a partecipare ad un quiz televisivo. Questa è una forma di partecipazione che dissimula la miseria umana della condizione di schiavo. Si tratta di questua. Elemosina. Il legame che si stabilisce tra le parti in gioco è utilitaristico. Vuoto.
Il grido di allarme giunge da più parti. Partecipare vuol dire proporre, pretendere una politica viva. Agganciandosi fisicamente a chi che cosa? Associazioni? Movimenti? Le stelle? I viola? Inventandosi luoghi alternativi? Qualcuno diceva, ripartiamo dalla Costituzione e facciamo giurare su di essa, ricreando il rito di passaggio per i dipendenti statali almeno, per gli insegnanti innanzitutto… Verosimile?
Tag:amicizie possibili, anima, apocalisse, attaccamento, bisogno, bontà, buon senso, coesione sociale, consenso elettorale, consumi, convivenza, coraggio, costituzione italiana, crociate, cultura, devozione, dialogo, dittatura, elettori, felicità, fenomeni, fiducia, fruibilità, frustrazione, futuro, generosità e solidarietà, giustizia, governance, il male assoluto, illegalità, imbroglio elettorale, immagine, immigrati, impegno civile, impiegati, inclusione, indignazione, insulto, intelligenza, legalità, liberazione, libertà, lista, mafia, malversazione, miracoli, ottimismo, politica, qualità, ricerca di senso, rispetto, salvezza
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giugno 29, 2010

ricevo via e-mail e volentieri diffondo
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Inviamola a tutti quelli che conosciamo, cominciamo da oggi!
La legge contro la libera informazione che hanno approvato ieri renderà sempre più difficile se non impossibile conoscere la verità!
Facciamo noi uno sforzo per far conoscere, nel nostro piccolo, quello di cui veniamo a conoscenza! Questa poi è proprio una bella porcata!
ABUSO SESSUALE "LIEVE" SUI MINORI: ECCO I NOMI DEI SENATORI!
Si erano inventati un emendamento proprio carino.
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se – appunto – di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".
Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.
Annotateli bene:
sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).
Per la cronaca, il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);
il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto…);
il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i matrimoni misti";
mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).
Complimenti alle carogne.
E a chi li ha votati. Complimenti…, bella gente.
Tag:abuso sessuale lieve su minori, aggregazione, ahahah, anima, costume, crociate, crocifisso, dialogo, dignità, discriminazione, disintegrazione, emendamento, eroe contemporaneo, faccia a faccia, fenomeni, figli, nefandezze dei politici, post-it, preti, prevenzione, ricerca di senso, rispetto, senso e sangue, sentimenti, sesso, sfruttamento, soprusi, violenza, vita, vita sociale, vittime, vocazioni, voce, volgarità rozzezza ridicolaggin
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aprile 21, 2010

Il benefattore di Brescia e il papà della ragazzina morta in gita scolastica a Ventotene mi sembrano della stessa pasta.
Di un potenziale deflagrante. Che vorrebbe scuotere dal sonno questa comunità intorpidita.
Tag:benefattore di brescia, costume, cultura, dignità, dissesto idrogeologico, fenomeni, figli, frana, genitori, giuria popolare, giustizia, i giusti, impegno civile, insegnanti, legalità, lotta di classe, mare, metodo, miracolati, mito, morte, narrazione della storia, papà di ventotene, paura, post-it, preghiera, prevenzione, prossimo, qualità, resistenza, ricerca di senso, sonno e torpore, tenerezza, vela, verità, vita, vita sociale, vittime
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aprile 20, 2010
Allora, Natoli, cos'è il credente? Uno che ha qualcosa in più o in meno? Un privilegiato che ha raggiunto un alto grado di conoscenza o un ingenuo immaturo credulone e superstizioso?
Il credente si pone innanzi a un TU-DIO con una richiesta di giustizia, con una ammissione di difficoltà del vivere in un quadro di enigmaticità. Vuole sapere chi è e fuggire da sè. Vuole sapere chi sono i suoi genitori e lo chiede al TU-DIO. Ma se non Ti fai trovare all'appuntamento non sei DIO, non sei il DIO della PROMESSA.
La forza dell'uomo virtuoso e morale è l'attitudine di risolvere senza risolvere: resta lo sfondo misterioso alla ricerca di senso. E passare attreverso una contraddizione non significa superarla.
Ecco, i maschi in crisi incarnano la delusione di non trovare DIO all'appuntamento. L'amico che sfugge che tradisce è DIO che manca alla PROMESSA. Sono maschi che diventano vittime della stessa ingiustizia che per secoli hanno prodotto e che ora subiscono. Perciò annaspano nella ricerca di senso, problematizzano in maniera lancinante, talvolta vuota, e non si ritrovano nella simbolizzazione dell'esperienza, si sentono scoperti dal mito, e dalla sua produzione, poiché hanno perso l'abilità a raccontare e di conseguenza a mettersi in relazione, con il tramonto delle certezze e la crisi della speranza.

Perché tratto di uomini e non di donne? Perché le donne sono un altro mondo…
Tag:amici, amicizia, dio, giustizia, mistero, mito, promessa, ricerca di senso, salvatore natoli, salvezza, uomini e donne
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