UMWELTSCHUTZ HEIMATSCHUTZ

Il progetto AEL – ambiente economia e lavoro – conferisce all’agricoltura di ritorno grande dignità per l’intelligenza dei nuovi addetti che applicano le tecnologie nelle colture e si avvalgono dei servizi per la distribuzione dei prodotti nel rispetto dei cicli naturali e  delle risorse coinvolte. Può essere adottato da qualsiasi compagine politica perché giusto in quanto tale, oltre le ideologie perché urgente e necessario. Ambiente, economia e lavoro rappresentano una triade di fattori inscindibili, totalmente correlati tra loro: qualsiasi attività economica deriva dalla buona gestione delle risorse ambientali e le politiche occupazionali ne sono una conseguenza; individuare mansioni utili o obsolete attivando corsi di formazione in tempi rapidi e il coinvolgimento sociale.

Tanti ma tanti anni fa un nuovo movimento politico oggi affermato e implicato nella formazione del nuovo governo aveva promesso tutela del territorio con tutte le sue peculiarità compresa la difesa della lingua locale…

Come fidarsi?

Promesse disattese alleanze strampalate fandonie personalismi infarciti di incompetenze cosmiche dominano lo scenario politico.

Ripensare il capitalismo, sradicarlo e riformare la proprietà per arrivare a una forma di collettivismo radicale che che non è un insulto all’intelligenza o un’eresia nemmeno per i veri capitalisti che troverebbero salvezza. Un esempio pratico: la contribuzione è un nodo delle cosiddette democrazie che non riescono ad applicare leggi giuste e i cittadini sono quasi sempre se non esasperati, irritati e scontenti. In una società più consapevole il contribuente autovaluta la propria proprietà e paga le imposte in base alla propria valutazione, presumibilmente basse fino a che non ci sia qualcuno a rivalutaril bene ed è disposto ad acquistarlo, nel qual caso sarebbe costretto a vendere. Questa è la clausola. Come si può osservare vale ancora magicamente la legge del mercato così come è impossibile negare la legge di gravitazione universale. Tu svaluti il tuo stesso bene per pagare un basso contributo impositivo e sei costretto a vendere cosicché se vuoi mantenere la tua proprietà devi essere più onesto nella valutazione stessa. Divertente. Plausibile.

Ma gli italiani hanno bisogno di una faccia da duce per incarnare il leader padre padrone. Grillo andrebbe bene a molti ma non è spendibile Berlusca ha già fatto il suo tempo Ma non smette di tramare e muove le sue pedine sullo scacchiere nazionale Renzi infatti esegue e fa deflagrare lo stesso PD che lo ha accolto come innovatore e salvatore Di Maio inconsistente Salvini scadente nelle mani del burattinaio secondo step che lo manda in missione a sostituire il PD nell’alleanza coi 5 stelle mentre simula una dura opposizione… Donne nell’ombra che non si impongono stanno ancora aspettando il sole.

Non bastava in una sorta di limbo riparatore per altri 30 anni un Letta Enrico che sarà stato pure scialbo ma non faceva sfigurare a livello internazionale? Pacato educato sorridente al punto giusto misurato riflessivo attento poteva sviluppare la strategia giusta integrando suggerimenti di stampo Eco sociale … per far uscire questo Povero piccolo paese dal pantano in cui stava già scivolando. Il buon senso non è di casa qui, evidentemente.

I due piccoli contendenti scalzati come caccole da Mattarella potranno anche apparentarsi coi cugini mitteleuropei dagli slogan facili (la lega) o insistere col populismo degli assistiti (la faccia peggiore dei 5 Stelle) tanto c’è sempre uno che studia da dc per riportare ordine. Partita vinta per inettitudine dell’avversario o ribaltamento triplo delle regole sempre più sregolate e fuori controllo in avvicinamento?

Sveglia.

 

9 Risposte to “UMWELTSCHUTZ HEIMATSCHUTZ”

  1. pina di palma Says:

    Ma che donna versatile e poliglotta! Ieri mentre aspettavo la 68 nella tua via ti pensai, mi girai e ti citofonai al 4, ma non c’eri! Persi occasione della giornata. Baci Pina 

  2. paolazan Says:

    Signora Pina buongiorno. È una questione di probabilità. Quando io passo nella sua via e suono al civico di Fianco alla pasticceria trovo quasi sempre – 9 su 10 – una voce amica che mi risponde sennò so come consolarmi! Tortino monodose con frutti di bosco. O visita alla vicina della porta accanto che non manca di argomenti… Ma mi dica cosa la stuzzica veramente del mio post? Il riferimento alla dc?

  3. Mantide Says:

    Ben detto Paola. Quanta terra incolta! Che non sarebbe una bestemmia, se non avessimo così fame di lavoro. Allora prendiamo esempio dalle formichine: mettiamoci in fila, diamoci da fare e sviluppiamo la comunicazione uno a uno. E poi c’è spazio per tutti, chissà dove va quella formica che sembra vagare da sola senza meta, come si sente, cosa pensa?

  4. no future Says:

    Letta andò alle consultazioni con una Fiat Ulisse, una macchina da prete, poi si fece defenestrare da Renzi, quindi, se democristiano deve essere, non accontentiamoci e riesumiamo Andreotti con un rito voodoo. Facciamo partire AEL, però cambiamo l’ordine: ALE magari oh oh…in difetto mi renderò protagonista di una scissione sotto le bandiere del MCOP (Movimento Contro l’Obsolescenza Programmata). Indie rock per cui: società mercantile del baratto o baratto in cambio di socialità?

  5. paolazan Says:

    A Marechiaro l’altro ieri si parlava del cosiddetto governo degli incompetenti… Un ragazzo sugli 80 ineffabile nella sua camicia bianca e rossa stiratissima (e che conosce personalmente Savona, e lo considera preparato assai) ha stroncato la lagna: “…ma perché quelli precedenti erano competenti?”
    Infatti. Erano solo più abili a lasciarlo credere, perché addestrati da un’educazione raffinata a porsi come misurati e compassati.
    Continuo a pensare che Letta Enrico potesse continuare a rappresentarci più dignitosamente. L’auto può passare in secondo piano. Ricordi quel disperato di Marino Ignazio che andava in bici come un matto per Roma a propagandarsi come ecosensibile e socioempatico? Brutta fine. Anche la scelta del mezzo è importante. Perché è simbolica. Può farti cadere nel ridicolo. A varie gradazioni.

  6. no future Says:

    Appunto! Letta con la Fiat Ulisse e Marino con la bici a impatto zero, ma non dimentichiamo che anche Renzi si faceva bellamente ritrarre in bici per Firenze, però l’intento era tutto fuorchè friendly, anzi, probabilmente, esistono scatti nascosti in cui fa le impennate su una ruota. Letta più dignitoso di altri? Forse sì. Ma se ti fai fregare da uno come Renzi, per il quale la competenza è un optional, qualche domanda è bene che tu te la ponga. Sulla competenza, poi, non vorrei che anche Letta rientri nella categoria da te così brillantemente descritta: “Erano solo più abili a lasciarlo credere, perché addestrati da un’educazione raffinata a porsi come misurati e compassati.”. Ora il governo degli incompetenti a loro insaputa gira a piedi, al massimo in bus, quindi veniamo incontro a questi disperati e regaliamo a Conte un monopattino e a Di Maio e Salvini un sidecar nazionalsocialista.

    • paolazan Says:

      Le metafore logistiche calzano. Ho rotto amicizie a causa del fervore (degli altri) per Renzi… poi a distanza di anni ho ricucito. A ragion veduta. Là dove prevale l’affetto. E per ammissione di insipienza dell’avversario. Una cupa e amara reticenza può essere pure compresa…
      Sento nell’aria molti preconcetti nei confronti dei 5S; Salvini risente della protezione della destra berlusconiana. Conte fa tenerezza. Sembra una figura quasi femminile, blandamente maieutica… Segnerà un’importante transizione. Ma, verso cosa?

      • no future Says:

        Abbiamo colpevolmente tralasciato la sinistra che si fa, radicalmente e chiccosamente, ceto politico, cioè LeU, forte del suo roboante tre per cento: affidiamo ad essa e alla sua attenzione verso i diritti civili di tutte le minoranze oppresse dal pensiero di quale colore scegliere per la montatura degli occhiali, il risorgere del sol dell’avvenire

      • paolazan Says:

        Be’ tornando al testo e al recupero mattarelliano dei due designati, è evidente che chiunque calchi gli scranni diventa interessante ai potentati… in una sorta di idea positivista: chi si afferma diventa buono (almeno per un po’ di tempo)

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