Posts Tagged ‘vittime’
settembre 3, 2015
Bagna le piante quando sei in vacanza.
Mi piacciono questi temi estivi discussi per radio (RADIO2, che si ascolta per sbaglio quando non si trovano le frequenze di RADIO3!!). E mi chiedo quali battute gli autori scrivano per la rubrica Educazione Cinica, alla luce dei recenti drammatici episodi riguardanti le migrazioni.
Parlando di vittime, insomma, c’è totale sproporzione. Eh.
Tag:migranti, morti, sbarchi, vittime, vittimoni
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ottobre 8, 2010
Tag:abuso sessuale lieve su minori, anestesia, anima, apparizioni, assassino, avvocati, bambola, bisogno, buon senso, collezionismo, comunicazione, famiglia, figli, genitori, giuria popolare, horror pleni, il male assoluto, insulto, lavatrici, limbo, lotta di classe, mondo contadino, morte, parenti serpenti, pedofilia, perversione, prevenzione, reperti, sacrificio rituale, salvezza, sesso, tivvù, valori disvalori, verità, vermicino, violenza alle donne, vita, vita quotidiana, vita sociale, vittime, voyerismo esistenziale
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giugno 29, 2010
ricevo via e-mail e volentieri diffondo
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Inviamola a tutti quelli che conosciamo, cominciamo da oggi!
La legge contro la libera informazione che hanno approvato ieri renderà sempre più difficile se non impossibile conoscere la verità!
Facciamo noi uno sforzo per far conoscere, nel nostro piccolo, quello di cui veniamo a conoscenza! Questa poi è proprio una bella porcata!
ABUSO SESSUALE "LIEVE" SUI MINORI: ECCO I NOMI DEI SENATORI!
Si erano inventati un emendamento proprio carino.
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se – appunto – di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".
Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.
Annotateli bene:
sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).
Per la cronaca, il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina);
il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto…);
il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i matrimoni misti";
mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).
Complimenti alle carogne.
E a chi li ha votati. Complimenti…, bella gente.
Tag:abuso sessuale lieve su minori, aggregazione, ahahah, anima, costume, crociate, crocifisso, dialogo, dignità, discriminazione, disintegrazione, emendamento, eroe contemporaneo, faccia a faccia, fenomeni, figli, nefandezze dei politici, post-it, preti, prevenzione, ricerca di senso, rispetto, senso e sangue, sentimenti, sesso, sfruttamento, soprusi, violenza, vita, vita sociale, vittime, vocazioni, voce, volgarità rozzezza ridicolaggin
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giugno 29, 2010
1. Il bagnino colto e sensibile parla del ricambio completo del Mediterraneo in 80 anni e della corrente triplice a Gibilterra, dove al centro dello stretto è in entrata e ai lati, sottocosta, in uscita. Il cumulo di rifiuti che scende dai fiumi e si accorpa a quelli che si trovano direttamente in mare, viaggia verso IL 7° CONTINENTE.
2. Il bagnino 'gnurant e ottuso non sa di cosa si stia parlando. Informati, salame! http://www.google.it/imgres?imgurl=http://talpaonline.altervista.org/portale/e107_images/isola_plastica3.jpg&imgrefurl=http://talpaonline.altervista.org/portale/comment.php%3Fcomment.news.170&h=432&w=750&sz=177&tbnid=h71VzEkdULvK1M:&tbnh=81&tbnw=141&prev=/images%3Fq%3Disola%2Bplastica%2Bpacifico&hl=it&usg=__rLsXp-8wHk9eTil0mFnIGn2IFNU=&sa=X&ei=Ow4pTKf4ONKHOPz__IoG&ved=0CCkQ9QEwBA
3. Vacanze all'insegna del risparmio per un padovano che dorme nelle stazioni e elemosina una focaccia: i nuovi barboni avanzano! E anche sulla spiaggia dove basta avere una mutanda colorata che assomigli a un costume, sono come pesci fuor d'acqua! Pur sentendomi affine, avrei qualcosa da dire… Son troppo vestiti, stralunati, sporchi, affamati… Non esercitano appieno la libertà che li permea nel loro stato e che è l'unica ricchezza che possono far valere, insieme a tutto il bagaglio umano che si portan dietro-dentro! Tornavo con la mia canoa a riva e… mi abborda scusandosi, dicendo che aveva per tutto il tempo rimirato
le mie scarpe da tennis,
con la frangia. HANNO UN CERTO STILE, mi fa, rapito… Ma, che dire? Se dignità e stile vanno a braccetto, i bagagli di un senzatetto non possono essere soverchianti, una zavorra, un impedimento, un alibi! Vivere alla pari è possibile. Fior di associazioni mettono in contatto mano d'opera agricola con agricoltori, e in Toscana è molto diffusa la modalità di approccio tra domanda e offerta. Anche qui è una questione di informazione! http://www.wwoof.org/; http://www.wwoof.it/
4. Al podere AIONE, ad esempio, lavorare alla pari si può: http://www.aionearte.it/ e si dipinge e lavora artisticamente il ferro, riposando nella pace delle colline volterrane!
5. Le sorelle R., temporaneamente spiaggiate sul litorale toscano, sono zitelle (detto benevolmente, tanto questa parola racchiude un mondo reale, una condizione diffusa) e… dove sono i PRINCIPI AZZURRI?
6. M. ha perso punti patente, ha scassato l'auto e, OBBLIGATO A SERVIRSI DEL TRENO, alla stazione dimentica la valigia sul marciapiedi… Talvolta però va a pescare con la barca e prende tonnetti e pesci spada, dai… non è disabile!
7. M. dimentica la sacca dei ferri golf al campo, distante 300 km… CHE M. SBADATI!
Tag:aggangio, alibi, amélie, ambiente, amiche, amici, amicizia, amicizie possibili, anima, anticonsumismo, apocalisse, arcipelago toscano, cambio vita, censure, convivenza, correnti, costo zero, donne, eccesso di zelo, focaccia, gibilterra, golf, isola dei rifiuti, le zitelle, locanda del borgo, lovely places, mare, nuovi poveri, pacifico, sorelle, vacanze risparmio, viaggi, visioni, vita, vita sociale, vittime, vivere ai margini, vocazioni, wwoof, zitelle
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aprile 23, 2010
… e Abbado dirige lo stesso?
"Le città sono immobili. Talvolta bellissime, ma immutevoli come le pietre di cui sono fatte: sono i suoni, gli odori, la gente e gli alberi ad animarle. Tutto ciò che è effimero e cambia le rende sempe nuove e inattese, le tiene vive. Mi chiedo cosa sarebbe a Parigi Place des Voges senza i tigli.
Ci passo sotto tutte le mattine andando in studio, scandiscono il passare del tempo e il susseguirsi delle stagioni: è una delle tante cose che gli alberi fanno in una città. Mi domando se continuerei lo stesso a passarci ogni mattina, oppure se cambierei strada per incontrare altri alberi. Un delicato gioco d’equilibrio, un’alchimia tra durevole e passeggero; forse è questo il segreto di una città felice? Sono architetto, e naturalmente sono innanzitutto sedotto dalla città costruita: la sua è una bellezza edificata dal tempo. È il tempo che rende le città così complesse e così ricche, specchio come sono di infinite vite vissute tra le loro mura. Le città belle sono una delle più straordinarie e complesse invenzioni dell’uomo, veri monumenti allo stratificarsi del tempo. Ma sono gli alberi a scandire il tempo che ha reso belle queste città. Sono loro la finestra aperta sul ciclo della natura, che poi è anche il ciclo non eterno della nostra vita. E ci ricordano che anche noi facciamo parte della natura, con tutte le conseguenze del caso. Per questo guardare un albero in un dialogo silenzioso è una piccola ma profonda seduta di autoanalisi. Un momento di silenzio e di meditazione, una breve pausa dedicata allo spirito. Con gli alberi si stringe un patto di complicità contro il tempo che passa. Si scambiano promesse alla fine di ogni stagione, e ci si dà appuntamento al ritorno di quella successiva. Piantare gli alberi in città è un gesto d’amore, ma è anche un gesto generoso che altri godranno dopo di te. Nel farlo sai che solo tra cinquant’anni quell’albero sarà adulto e svolgerà la sua straordinaria missione. Se ne era già accorto Cicerone quando scriveva «Serit arbores, quae alteri saeclo prosint» (i vecchi piantano alberi che gioveranno in un altro tempo).
Niente di nuovo, ma non bisogna dimenticarlo. Sembra un gesto umile e semplice ma è un gesto carico di significato e di fiducia nel futuro. Ci sono alberi antichissimi, come il pino di Matusalemme in California o l’abete rosso Old Tjikko al confine tra Svezia e Norvegia, che sono cresciuti quando l’uomo non aveva ancora inventato la ruota. Neppure il deserto del Sahara esisteva, e l’Europa del Nord era mezza coperta dai ghiacciai. Italo Calvino, cresciuto col padre botanico sulle alture di Sanremo, fa vivere la sua intera vita al giovane Barone Rampante sugli alberi di Valle Ombrosa, in Liguria, per ribellione e per scelta poetica. Ed il giovane Barone vive, si innamora, milita e viaggia sino in Spagna senza mai scendere dagli alberi. Straordinaria metafora della magia degli alberi, che anche in città rappresentano una parentesi di trascendenza… Ma la città ha bisogno di alberi anche per una ragione molto più pratica e concreta. C’è un effetto termico detto effetto città per cui la pietra, i mattoni e l’asfalto si infuocano d’estate elevando la temperatura media di 4/5 gradi. Questo effetto è enormemente mitigato da un importante presenza di alberi e dal loro fogliame. L’ombra sotto gli alberi non crea solo uno straordinario spazio urbano e sociale, ma abbassa anche la temperatura in modo considerevole. Gli alberi contribuiscono anche a modificare l’umidità relativa verso un maggior conforto fisico. Infine collaborano, come è noto, all’assorbimento del CO2 emesso dal traffico. Per fare un esempio, 100mila alberi compensano lo smog prodotto da 5.000 automobili. Se vogliamo quindi che le città diventino luoghi più vivibili, e che non facciano pagare un eccessivo prezzo al loro essere luoghi di vita associativa e di scambio, allora hanno anche bisogno degli alberi che così assumono un ruolo tutt’altro che decorativo.
Ho lavorato su questo tema, come architetto e urbanista, in molte città in giro per il mondo, fianco a fianco con straordinari botanici e uomini di scienze. Mi sono sentito dire che gli alberi in un contesto urbano hanno bisogno di terra per le radici, e gliela abbiamo data. Mi sono sentito dire che gli alberi in città soffrono, e abbiamo trovato il modo di farli stare bene. D’altronde, se soffrono gli alberi figuriamoci la gente e i bambini. Mi hanno fatto notare che alcuni alberi provocano allergie, e abbiamo selezionato piante che non emettono pollini. E poi che perdono le foglie, e bisogna raccoglierle: giusto. E poi che coprono le insegne dei negozi: vedete voi. E infine, che rubano spazio ai parcheggi per le automobili. E su questo hanno ragione: gli alberi prendono inevitabilmente il posto dei parcheggi e del traffico automobilistico. Ma è proprio quello che ci vuole: questo è l’aspetto più importante, nella visione umanisticamente corretta delle nostre città nel futuro. Occorre assolutamente salvarle dal traffico e dall’enorme quantità di parcheggi che le stanno soffocando. Più parcheggi si fanno e più traffico si attira, come la fisica insegna. Alcune città più dotate di trasporti pubblici l’hanno capito: a Londra è vietato costruire parcheggi in centro, a Stoccolma per disincentivare l’uso dell’auto una fermata del tram non è mai più lontana di trecento passi, e se il mezzo non arriva entro venti minuti il passeggero mancato ha diritto al taxi gratis. Occorre mettere tutte le risorse per costruire trasporti pubblici e dotare le nostre città di parcheggi di cintura. È chiaro che gli alberi in città hanno un ruolo importante in questa visione. C’è chi, cinicamente, dice che questo non avverrà mai. Scommettiamo che sì? È ormai inevitabile: spendiamo meno in parcheggi e sottopassi, e investiamo nel traffico pubblico.
E poi costruiamo una cintura verde come baluardo alla crescita scriteriata ai bordi delle città, rinforziamo i parchi urbani, cogliamo ogni possibile occasione di riconversione industriale o ferroviaria per aumentare gli spazi verdi e sfruttiamo ogni occasione ragionevole per dotare di alberi le strade, le piazze, i viali dei centri urbani. Così salveremo le città. Insomma, bisogna piantare alberi nelle città, e bisogna farlo con le Soprintendenze, perché si deve valutare ogni volta il rapporto sottile tra la città costruita, storia e monumento, e l’effimero degli alberi che cadenzano le stagioni. Gli alberi così fragili e vulnerabili diventano testimoni di una rivoluzione che è ormai irrinunciabile. Cito ancora Calvino, che nelle Città Invisibili ci esortava a riconoscere in ogni città, anche la più brutta, un angolo felice. E in un angolo felice c’è sempre un albero.
Così quando Claudio Abbado, con la sua ormai famosa richiesta di remunerare «in natura» il suo ritorno alla Scala, mi chiese di aiutarlo a piantare alberi a Milano risposi con entusiasmo. Non solo perché c’e un nesso tra gli alberi e la musica (ambedue nel segno della leggerezza, del momentaneo e del passeggero) ma anche perché sono metafora di una visione diversa del futuro nostro e delle nostre città bellissime. Certi progetti hanno bisogno di un grande disegno e non sempre le amministrazioni ne sono capaci. Ho pensato che con gli alberi a Milano si potesse ricreare quell’equilibrio che è il segreto di una città felice. Anche perché si sta preparando all’Expo 2015, proprio sul tema della natura e della sostenibilità. Purtroppo devo prendere atto che la città di Milano non intende proseguire su questa strada. Peccato."
Tag:abbado, alberi, milano, miti viventi, movimento culturale, realtà locali, sacrificio rituale, salute, salvezza, speculazione, spreco, truffa, valori universali, verde urbano, verità, vita, vita sociale, vittime, vocazioni, voce
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aprile 21, 2010
Il benefattore di Brescia e il papà della ragazzina morta in gita scolastica a Ventotene mi sembrano della stessa pasta.
Di un potenziale deflagrante. Che vorrebbe scuotere dal sonno questa comunità intorpidita.
Tag:benefattore di brescia, costume, cultura, dignità, dissesto idrogeologico, fenomeni, figli, frana, genitori, giuria popolare, giustizia, i giusti, impegno civile, insegnanti, legalità, lotta di classe, mare, metodo, miracolati, mito, morte, narrazione della storia, papà di ventotene, paura, post-it, preghiera, prevenzione, prossimo, qualità, resistenza, ricerca di senso, sonno e torpore, tenerezza, vela, verità, vita, vita sociale, vittime
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marzo 12, 2010
La decadenza della società c'è e dipende da un eccesso di interesse privato. Il risanamento comincia dagli investimenti nella scuola. L'interesse generale è la forma migliore di egoismo.
L. Canfora
Tag:aggregazione, ambiente, attaccamento, comunicazione, convivenza, cultura, democrazia, dialogo, dignità, disintegrazione, disservizi, dissesto, esternazione, fiducia, frustrazione, i giusti, intelligenza, ipocrisia, lavoro, legalità, liberazione, libertà, lotta di classe, miracoli, mixofilia, movimento culturale, pace e diritti umani, politica delle risorse ambiental, prof, salvezza, scuola, sogni, solidarietà, testimonianza, valori universali, verità, visioni, vita, vita sociale, vittime, vocazioni, voce
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gennaio 28, 2010
Siamo alle solite. Il 31 dicembre 2009 sarebbe dovuto scattare il divieto di utilizzare sacchetti di polietilene in negozi e supermercati, sostituiti per legge da buste esclusivamente biodegradabili. E invece non succederà nulla. La norma che recepisce la direttiva europea EN13432 è stata approvata in parlamento nel 2007, peccato che poi si siano dimenticati di emanare i decreti attuativi e di fissare le sanzioni per chi non si adegua.
Ogni anno solo in Italia utilizziamo 15 miliardi di sacchetti di plastica: per produrli consumiamo 200.000 tonnellate di gasolio ed emettiamo 400.000 tonnellate di anidride carbonica (e il protocollo di Kyoto?). Solo l’1% alla fine viene riciclato o riutilizzato. La vita attiva dei sacchetti di plastica dura quindi pochi minuti, giusto il tempo di tornare a casa. Poi però rimangono nell’ambiente per decenni se non secoli, finiscono nei nostri fondali, inquinano i nostri fiumi, sono trascinati dal vento fino agli angoli più remoti del pianeta, dove molti animali li ingeriscono scambiandoli fatalmente per cibo.
Non c’è più tempo da perdere e non possiamo aspettare che il governo o le catene di distribuzione prendano coscienza di questo enorme problema ambientale.
E’ per questo che Amici della Terra, Gaia Italia e Lush hanno deciso di passare all’azione!
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/ambiente/sacchetti-plastica/sacchetti-plastica/sacchetti-plastica.html
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=93&ID_articolo=215&ID_sezione=169&sezione
http://www.healthebay.org/nobagday/2009/about.asp
http://www.vostrisoldi.it/articolo/buste-di-plastica-addio-nel-2010/9829/
http://nonvedomasento.splinder.com/post/21273433/Sacchetti+di+plastica,+addio%3F
Tag:ambiente, anticonsumismo, buste di plastica, consumi, convivenza, crociate, discarica, ecologia, mare, riciclaggio, risparmio, risparmio energetici, rispetto, salute, salvezza, strategie, vita, vita sociale, vittime
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gennaio 24, 2010
C’è una vecchia volpe della politica milanese, curatore degli affari dei palazzinari di storica memoria, che interviene sulla stampa pensando di apparire autorevole e saggio solo perché vecchio, che difende i parcheggi sotterranei.
Ma, certo! I mostri di cemento ipogei, sono un toccasana per l’aria in città: sottraggono le auto dalla superficie, che girerebbero a vuoto per ore alla ricerca del posto! E l’operazione si completa con una elegante riqualificazione dell’area adibita a giardinetti, restituendo ai cittadini uno spazio verde pulito e ordinato… Se qualcuno obietta che gli alberi lì sopra non ci crescono, eh ma valà, come no? non vedi le palme? e le altre gentili essenze che fioriscono in primavera?
In via Stromboli, c’era un angolo di boscaglia selvaggia fino a pochi mesi fa, ora è una crosta penosa di cemento con inserti paragonabili a vasetti di balconcino, e palmette atrofiche piantate dentro a forza.
I nuovi affaristi del box sotterraneo, ammanicati bene, hanno le ville e le barche.
Tag:ambiente, anticonsumismo, bisogno, brain-storming, centro storico, comunicazione, consumi, convivenza, crisi di nervi, crociate, democrazia, ecologia, elezioni, fango, frustrazione, giuria popolare, horror pleni, il male assoluto, legalità, libera terra, lotta alla mafia, mafia, malversazione, metodo, milano, politica, politica delle risorse ambiental, prevenzione, resistenza, ricostruzione, rispetto, sacrificio rituale, salute, salvezza, soprusi, speculazione, strategie, stromboli, tempolibero, trappola, valori universali, verità, violenza, vita, vita sociale, vittime, vocazioni, voce
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gennaio 14, 2010
Oltre a quello che salta all’occhio dei braccianti agricoli delle arance come dei pomodori, ve ne sono (è ovvio) di molto ma molto più sottili.
In famiglia, ma dài… Nel lavoro intellettivo, ops…
Nella scuola, ma davvero…
Propongo un sondaggio preventivo, o brain-storming, se si preferisce.
Come si esprimerà mai lo schiavismo nella scuola? Vediamo un po’…
Ah, a latere, ricordate il bidello-chef? (con tag chef a domicilio del 15 settembre 2009)
Ebbene, a suo carico ci sarebbero forti indizi di furto ripetuto ai danni degli alunni… Il bidello-chef gioca ai cavalli e perde…
Tag:arance, bidello chef, chef a domicilio, dignità, discriminazione, eccesso di zelo, figli, fratelli, fronte, frustrazione, frutta, genitori, giovani, il male assoluto, impiegati, incentivi, insegnanti, lavori femminili, legalità, malversazione, prof, schiavismo, schiavo, scuola, strategie, truffa, vita sociale, vittime, vocazioni, zelo
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